Sette giorni nel cuore dell'Europa, accompagnati da una grande ambasciatrice di pace: la conoscenza.

Sette giorni coinvolgenti, entusiasmanti, meravigliosi. Tre aggettivi che forse non bastano per raccontare la partecipazione dell'IISS "Majorana" di Bari alla "Settimana Europea" di Geel in Belgio nell'ambito degli scambi interculturali tra istituti scolastici. Dal 17 al 24 aprile quindici studenti e due insegnanti (prof.ssa Candeliere e prof. Ortenzio) giunti dal capoluogo pugliese, insieme ad altri 71 partecipanti provenienti da Spagna, Portogallo e Germania, sono stati ospitati dal "Dimpna College", dove il team scolastico e le famiglie hanno trasformato l'accoglienza in una festa internazionale di suoni e di colori, con canti, balli, piccoli spettacoli teatrali. Durante la permanenza, i ragazzi hanno avuto modo di conoscersi, familiarizzare, comunicare tra loro in inglese, condividere esperienze nuove. Insomma, una bella forma di integrazione culturale.

Geel si trova nelle Fiandre, conta 35mila abitanti e dista circa un'ora di strada dalla capitale, Bruxelles, sconvolta dagli attentati terroristici di marzo. Eppure è apparso evidente come la paura per lo straniero qui non esista. Tutt'altro. Del resto, la storia lo dimostra.

Il college prende il nome da Santa Dimpna, patrona dei malati di mente e protettrice contro l'epilessia e la pazzia. Era una giovane principessa irlandese fuggita dal padre incestuoso, che desiderava sposarla perché gli ricordava la moglie morta prematuramente. La pura Dimpna si rifugiò da queste parti, ma fu raggiunta dal tenace genitore che la trovò e le mozzò la testa.

Alcuni anni dopo cominciò a circolare la leggenda che il padre (posseduto dal demonio) avesse decapitato sua figlia in preda ad un attacco di follia. Da allora cominciarono i pellegrinaggi: tante persone malate di mente venivano portate sulla tomba di Dimpna, presto diventata santa, perché li curasse. Nei secoli, questa abitudine si consolidò. Poi accadde anche un fenomeno curioso: molte di queste persone si fermavano a Geel, ospiti di famiglie del posto. Pian piano cominciò a formarsi così una cultura dell'ospitalità, popolare, profonda, intimamente condivisa, che per 700 anni si è conservata fino ad oggi. Si stima che tuttora siano circa 450 le famiglie ad accogliere questi soggetti con fragilità mentali.

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La "Settimana Europea" di Geel ha proposto anche due interessanti escursioni. La prima a Gent, il centro universitario più grande del Belgio. Ci sono 60mila studenti e gran parte di loro si muove utilizzando la bici: a nessuno è sfuggito come sia davvero una città a misura di giovani, di pedoni e di ciclisti.

A bordo di piccole imbarcazioni elettriche, navigando lungo i canali, è stato possibile ammirare gli oltre mille anni di storia di questo incantevole borgo medievale: la Cattedrale di San Bavone, il Beffroi di Gand, la chiesa di San Nicola, le vecchie abitazioni delle corporazioni costruite dai barcaioli, dai muratori e dai misuratori di grano, il mercato del pesce di fronte al magnifico Municipio, i beghinaggi e il porto antico con le case mercantili.

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La delegazione del "Majorana" ha visitato anche Gravensteen, il castello medievale dei Conti di Fiandra, della città belga di Gand/Gent, nelle Fiandre orientali. Il maniero venne fatto costruire intorno al 1180 da Filippo d'Alsazia sui resti di un precedente castello del IX secolo secondo lo stile dei forti dei Crociati in Siria e rappresentò il "centro di potere" dei conti di Fiandra durante tutto il Medioevo. E’ l'unico castello medievale fatto costruire dai conti di Fiandra che si sia conservato pressoché intatto.

Seconda escursione ad Hasselt, 70mila abitanti, capoluogo della provincia fiamminga del Limburgo belga, nota per l'incantevole giardino giapponese, la Cattedrale di San Quintino e la più grande pista di skateboard d'Europa in esterno.

Dunque, il bilancio della trasferta a Geel può essere considerato senza dubbio positivo. Ed è anche un riconoscimento all'impegno profuso dalla direzione scolastica e dalla commissione intercultura del "Majorana" nel promuovere forme di arricchimento istruttivo e formativo per gli studenti partecipanti e soprattutto nell'avviare percorsi di fratellanza e di pace oltre i confini nazionali, in quella grande comunità che chiamiamo Europa.

 

Scritto dalla prof.ssa T. Candeliere

 


                                                                                                                                                 

                                                                                                                                                  

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