Say No to Indifference: un motto che è anche un imperativo nell’Europa dei nostri giorni. Così è stato chiamato il progetto Erasmus+ KA2 cui ha partecipato l’IISS Majorana dal 2015 al 2017 e che ha visto coinvolti studenti e docenti di Italia, Estonia, Finlandia, Germania, Polonia, Slovacchia e Turchia. In tutte le mobilità i ragazzi hanno lavorato sulle problematiche del razzismo, della lotta alla discriminazione e dell’inclusione delle diversità, approfondendo in particolare le politiche dei vari paesi europei nei confronti dei migranti e dei rifugiati. Per dire no all’indifferenza, con politiche attive dell’inclusione che non possono che essere uno dei fondamenti del fare scuola nel mondo d’oggi, anzi serve iniziare proprio dalla scuola e dal coinvolgimento degli studenti, affinché non rimangano vuote parole o petizioni di principio, ma pratica reale. Il progetto si è così snodato tra le varie tappe europee, con visite ai campi profughi, interviste ai migranti, lavori di gruppo con studenti stranieri già inseriti nella scuola e altri esterni coinvolti nei workshop ma anche nei momenti di svago e socializzazione. Dopo aver ideato il logo del progetto, gli studenti hanno realizzato videointerviste e anche scritto una sceneggiatura e girato un cortometraggio sull’esperienza di un ragazzo immigrato, dalle difficoltà d’inserimento iniziali a una felice integrazione finale. Accanto alle attività pratiche non sono mancati i momenti di studio e approfondimento, dei flussi migratori, della situazione nei diversi paesi europei e le relative legislazioni. Cercando sempre di aprire le scuole al contesto esterno e coinvolgere altri attori, dalla cittadinanza agli operatori del sociale che si occupano di questi temi. Come nella mobilità in Italia, ospitata dalla nostra scuola, quando una parata in costume, aperta dalla figura di San Nicola, tradizionale simbolo interculturale, ha portato una barca, il mezzo che più di ogni altro associamo alle migrazioni, in giro per le strade della città vecchia di Bari. Il progetto si è concluso nel maggio 2017 in Polonia, con un allegro flashmob di tutti gli studenti coinvolti. 

Il video del flashmob in Polonia


Se l’Europa ha un senso, e oggi non può non averlo, esso si concretizza perfettamente nei progetti Erasmus per le scuole, che aiutano a formare una generazione di veri cittadini europei, per cui queste tematiche sono vita reale e scambio concreto di esperienze e di rapporti internazionali, non mere teorie, accordi governativi o lontani organismi sovranazionali.


                                                                                                                                                 

                                                                                                                                                  

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